È un venerdì mattina diverso dagli altri, forse già fin troppo fresco per essere metà settembre. Raggiungiamo di buonora un glamping tra le colline pistoiesi, che si affacciano maestose sul lontano agglomerato di città.
È bello immergersi subito nel rumore bianco della natura e del posto: in sottofondo non vi è il solito rumore del traffico di Via Galvani 15 a cui siamo abituati tra una call e l’altra, ma il vociare di una squadra di bambini con casacche arancioni che si avviano verso il più vicino campetto da calcio; a fare da contrasto, il repentino tintinnio delle tazzine di cappuccino e caffè poggiate sul bancone del bar principale, preso da assalto per la colazione dai tanti ospiti internazionali presenti nel camping.
Passiamo da lì furtivi e raggiungiamo l’anfiteatro in cui svolgeremo alcune delle attività dei prossimi 2 giorni. A partecipare siamo quasi in 80 e, una volta radunati sui gradoni più esposti ai deboli raggi del sole, il nostro CEO Filippo prende il microfono per dare il via al nostro Connect 2024.
Ri-connect
Perché abbiamo scelto il nome Connect?
Con questo team building abbiamo voluto trovare un momento per ri-connettere le menti e rigenerarne le energie, per confrontarci e aiutare i nuovi humans a conoscere e rafforzare il legame con i colleghi e le colleghe. Ma non solo.
Lotrèk si è fatta grande e nel 2025 soffieremo 10 candeline: quale momento migliore, adesso, per pensare a quanta strada abbiamo fatto e alla direzione che stiamo prendendo?
Abbracciare il cambiamento, pur restando gli stessi nelle radici e nei valori non è un processo scontato e dal risultato altrettanto scontato. Ritrovarci lì tutti insieme a parlare di futuro con consapevolezza e grinta, a ricordare i momenti più ilari e sfidanti in agenzia, ci ha permesso di guardare per intero la strada percorsa e il cantiere in costruzione del nuovo tratto da percorrere.
Ma come riassumere in una sola espressione l’approccio al nostro prossimo capitolo o, addirittura, ai prossimi dieci anni? Abbiamo pensato che l'espressione "salire a compromessi" facesse al caso nostro.
Conosciamo tutti benissimo l'espressione scendere a compromessi, che significa accettare una soluzione che non soddisfa completamente tutte le proprie aspettative o ideali, ma che è necessaria per raggiungere un accordo o per risolvere un conflitto. Spesso scendiamo a compromessi per un fine più alto, guardando il destino come portatore di un messaggio chiaro: qualcosa sarà sacrificato, qualcosa andrà perso.
Con salire a compromessi, parliamo invece di un ribaltamento della prospettiva sui compromessi, che ora diventa positiva, un passo avanti, un'elevazione nel trovare soluzioni condivise più alte e valoriali, tali da alleggerire il peso degli step e incrementare la potenza dell’obiettivo.
La domanda non sarà dunque a cosa siamo disposti a rinunciare ma dove siamo disposti ad arrivare.
Può sembrare un concetto molto complesso e ti invito lettore, a fare esempi creativi sul tuo personale “salire a compromessi”.
«We are all in this together. Take it easy.»
Diciamola tutta però.
Dopo un’intera giornata di roadmap introspettive, ci siamo ritagliati anche tanti bei momenti di leggerezza, tra una partita di calcio e un torneo di beach volley, una breve gita a Vinci e un tour in mountain bike per Larciano.
Sono queste le occasioni preziose in cui emergono le sfumature di quel collega con cui abbiamo scambiato qualche parola solo in occasione di questo o quel kickoff, o dell’importanza di ritrovarsi vis à vis con chi siamo abituati a vedere prevalentemente attraverso uno schermo.
È questo il motivo per cui il Team Building è davvero un momento magico, che ci fa sentire tutti come la ciurma di una grande nave che, seppure in mezzo a un mare in tempesta, trova nel suo equipaggio la forza di restare a galla.