La valutazione euristica

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Salvatore Chiarenza
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Corinna Stacchini
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Un metodo rapido per individuare i problemi di usabilità

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L’usabilità di un prodotto è una delle componenti fondamentali dell’esperienza utente. Se un’interfaccia è usabile significa che possiamo utilizzarla con soddisfazione per raggiungere i nostri scopi, e che, nell’utilizzarla, non facciamo male a noi e agli altri. Una buona usabilità è alla base del successo di un prodotto, in quanto definisce gran parte dell’esperienza che ne abbiamo durante il suo utilizzo.

Nonostante sia così importante, l’usabilità è spesso trascurata, soprattutto in ambito web. Non ho i dati sottomano, ma posso assicurarti che i problemi di usabilità causano ogni anno uno spreco di risorse infinito in termini di tempo, risorse e salute. Pensa a ogni volta che non riesci a trovare qualcosa su un sito, oppure che tutte le volte che hai cancellato una pagina per sbaglio dal CMS. Adesso moltiplicalo per tutte le persone che ogni giorno utilizzano un’interfaccia web, e avrai un’idea della portata del problema (se ti interessa l’argomento puoi leggere Tragic Design di Cynthia Savard Saucier e Jonathan Shariat).

Eppure esiste un metodo veloce e economico per individuare i problemi di usabilità più grossi, ed è la valutazione euristica. Questo metodo consiste nel valutare l’interfaccia di un prodotto a partire da quanto rispetti determinati principi, appunto le euristiche (la parola italiana è un adattamento dall’inglese heuristics). Queste ultime sono definite da Jakob Nielsen come “regole generali che descrivono proprietà comuni di interfacce considerate usabili”. Sono, in sostanza, soluzioni che funzionano nella maggior parte dei casi.

La valutazione euristica fa parte dei metodi di ispezione per l’usabilità, una famiglia di metodi in cui una persona esperta analizza i problemi di usabilità di un’interfaccia.

Come fare una valutazione euristica

Fare una valutazione euristica non richiede strumenti particolari. Ma, appunto per questo, bisogna adottare qualche accorgimento per evitare di farla male.

La scelta dei partecipanti

La prima cosa da fare è scegliere le persone che faranno la revisione. Le ricerche mostrano che persone diverse individuano diversi problemi di usabilità. Se la valutazione fosse fatta da una persona sola, il numero di problemi individuati sarebbe minore. Ma qual è il numero ideale di persone? Secondo Jakob Nielsen bastano da 3 a 5 persone per individuare il maggior numero di problemi di usabilità con la minima spesa. Un numero maggiore farebbe aumentare i costi in maniera esponenziale senza aumentare di molto il numero di problemi di usabilità individuati.

Le persone che faranno da revisori, inoltre, devono essere scelte con cura. Devono conoscere il set di euristiche e sapere come utilizzarle per individuare i problemi di usabilità.

Le euristiche

La seconda cosa da fare è scegliere il set di euristiche. Queste possono essere sia prese tra quelle disponibili, sia create ex-novo per il progetto. Anche nel primo caso, comunque, c’è un certo grado di personalizzazione delle euristiche che dipende da quello che vogliamo portare in luce.

Nel corso degli anni sono stati creati set di euristiche diversi, per diversi scopi. Quello più noto e utilizzato sono le 10 usability heuristics for User Interface Design di Jakon Nielsen e Rolf Mohlich:

  1. Visibility of system status
  2. Match between system and the real world
  3. User control and freedom
  4. Consistency and standards
  5. Error prevention
  6. Recognition rather than recall
  7. Flexibility and efficiency of use
  8. Aesthetic and minimalist design
  9. Help users recognize, diagnose, and recover from errors
  10. Help and documentation

Questo set risale al 1990 e nel corso degli anni è stato corretto e migliorato. Il loro principale campo di applicazione è la progettazione di interfacce software e web ma possono essere utilizzate per valutare l'usabilità di qualsiasi dispositivo che abbia un'interfaccia uomo-macchina. Il loro principale punto di forza è il giusto compromesso tra specificità (sono pensate soprattutto per la valutazione di un interfaccia) e generalità (possono essere applicate a qualunque sistema).

Un altro set di euristiche molto utili sono le Web Usability Guidelines messe a punto dallo User Experience Designer inglese David Travis. A differenza delle euristiche di Nielsen e Mohlich, le guidelines di Travis sono molto specifiche. Sono infatti pensate per un’interfaccia web. Nel loro insieme, le euristiche di Travis sono un set di buone pratiche utilizzabili per individuare i problemi di usabilità più grossi.

Un altro set di euristiche molto utile sono le Information Architecture Guidelines definite dall'architetta dell'informazione Abby Covert. Per definire le sue euristiche, Covert ha integrato e rielaborato alcuni set di euristiche preesistenti, incluse le euristiche di Nielsen e Mohlich. In base a queste euristiche, un ambiente informativo deve avere queste caratteristiche:

  1. Findable: Able to be located
  2. Accessible: Easily approached and/or entered
  3. Clear: Easily Perceptible
  4. Communicative: Talkative, informing, timely
  5. Useful: Capable of producing the desired or intended result
  6. Credible: Worthy of confidence, reliable
  7. Controllable: Able to adjust to a requirement
  8. Valuable: Of great use, service and importance
  9. Learnable: To fix in the mind, in the memory
  10. Delightful: Greatly pleasing

A differenza delle euristiche di Nielsen e Mohlich, incentrate sulle interfacce, le euristiche di Abby Covert adottano un’ottica crosscanale e permettono di valutare un sistema nel suo complesso, più che una singola schermata o interfaccia. Inoltre, esse integrano e adattano altri set di euristiche.

Fare la valutazione euristica

Una volta definiti questi dettagli fondamentali bisogna eseguire la valutazione euristica. Ci sono vari modi per farlo. Questo ottimo articolo di Jakob Nielsen approfondisce l'argomento in maniera dettagliata per cui ti rimandiamo a quanto scritto lì.

Quando usare la valutazione euristica

La valutazione euristica può essere utilizzata tutte le volte che abbiamo bisogno di valutare l’usabilità di un’interfaccia, ma non abbiamo la possibilità di fare test di usabilità. Questi ultimi restano comunque fondamentali. In nessun caso la valutazione euristica si sostituisce ai test di usabilità con gli utenti.

I due metodi, però, non si escludono a vicenda. La valutazione euristica può essere ad esempio utilizzata prima dei test di usabilità per eliminare i problemi di usabilità macroscopici di un’interfaccia, per poi utilizzare i test di usabilità per individuare problemi meno visibili.

Inoltre, la valutazione euristica può essere utilizzata anche durante un’analisi competitiva per individuare i punti deboli nelle interfacce di prodotti competitor, e quindi individuare le opportunità per migliorare il proprio prodotto rispetto ai propri competitor.

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Salvatore Chiarenza

UX Copywriter

Chiamatemi Salvatore. Qualche anno fa - non importa che io vi dica quanti - avendo pochi soldi in tasca e niente che particolarmente m'interessasse a terra, pensai di mettermi a navigare per un po', e di vedere così la parte acquea del mondo.