Non bisogna organizzare i propri piani in base a ciò che il nemico potrebbe fare, ma alla propria preparazione.
Una volta appurato lo scenario al netto di tutte le variabili più o meno prevedibili e dei mezzi a disposizione si possono definire gli obiettivi, il traguardo da raggiungere nel breve, medio e/o lungo periodo. Per monitorare l’andamento di tutte le operazioni in atto si vanno a selezionare dei KPI idonee, utili a rendere quantificabili i progressi e individuabili le anomalie. Senza una strategia alla base si rischia di perdersi nei meandri delle “vanity metrics” che possono portare numeri appaganti per l’ego, ma non incisivi se l’intento principale è far crescere il proprio business.
Gli obiettivi, supportati dai dati raccolti durante l’analisi di contesto, vengono decisi in base alle reali necessità aziendali che, seppur molto spesso consistono nel incremento/ottimizzazione delle vendite, possono essere molteplici e talvolta inconsuete. Se gli obiettivi sono un “abito cucito su misura”, Lotrèk è un sarto meticoloso nel prendere le misure.
Una volta stabiliti gli obiettivi è il momento di scegliere in mezzo a una molteplicità di canali, quali sono i più indicati per raggiungere il proprio target di riferimento nel “posto giusto e al momento giusto” del proprio customer journey.
Il media planning indica il modo migliore per portare il messaggio dell'inserzionista al mercato, nella maniera meno dispendiosa possibile al fine di ottimizzare l’utilizzo del budget e delle risorse. In generale, l'obiettivo del piano media è trovare quella combinazione di media che consenta all'azienda di comunicare il messaggio nel modo più efficace, al maggior numero di potenziali clienti e al minor costo.
Per ottimizzare il processo è necessario creare e rispettare “al minuto” la roadmap delle operazioni che viene redatta in base ai servizi richiesti e alle tempistiche necessarie.
Questa fase si sviluppa lavorando gomito a gomito con l’azienda partner al fine di far lavorare all’unisono l’intero team e a tenere traccia di tutti i progressi raggiunti.
La parte finale della pianificazione strategica consiste nel mettere tutto insieme e individuare i punti di contatto con gli utenti in target in quello che viene definito notoriamente “funnel” in tutte le sue sezioni: alta, media e bassa (rinominate rispettivamente rispettivamente ToFu, MoFu e BoFu). Una volta raggiunta la zona più profonda dell’imbuto, passando dalle fasi di awareness, interest e decision si giunge finalmente all’action, ovvero il raggiungimento di un traguardo, ma anche la base per alzare ulteriormente l’asticella.
Nessun successo arriva per caso e quasi sempre rappresenta il coronamente di un lavoro nato da molto più lontano. L’esperienza è sicuramente in grado di dare un ulteriore boost alle tempistiche e all’efficacia di una digital strategy, ramo in cui, modestamente in Lotrèk siamo preparati.